giovedì, febbraio 12, 2009
|En Route pour la Jolie|#15|
|E sbatterci la testa|
Alla fine è arrivato il vento.
Che s'è portato via le nuvole,
e ha fatto volare troppo in alto i nostri pensieri.
Ma del resto tutto tace,
come se non fosse successo nulla.
Mai lasciarsi sedurre dai capricci di una foglia che nel vento se ne va...
"Se ti faccio male,
poi ti passerà.
Tanto il mondo come prima senza fretta girerà"
On Air: Non gioco più - Marlene Kuntz
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Pensieri e Appunti
lunedì, febbraio 09, 2009
|Le Pays du Cynisme Roi|#4|
|With your eyes so kind...|
E così ancora una volta il destino o il caso hanno avuto la meglio sulle piccole miserie umane.
S'è spenta, s'è dissolta quella nebbia che l'ha tenuta bloccata in uno stato che vita non è, e che per fortuna l'ha protetta dal fango e dalla vergogna di questi ultimi mesi.
Adesso saprà di aver fregato un paese intero, con i suoi ignoranti e svergognati politici, con il suo Parlamento e i suoi palazzacci.
Di aver spiazzato una grande opinione pubblica, che forse grazie a lei ha riscoperto qualche piccola scintilla di civismo e responsabilità.
Ma non è riuscita a lasciarci senza parole e in silenzio.
Prima di scoprirlo, pensavo al dolore che si stava lentamente impossessando di quel corpo, della reazione naturale e irrefrenabile che ogni piccola cellula attiva davanti all'arrivo finale della morte.
Perchè nonostante tutto, quel corpo si sarà ribellato a un "protocollo" che non può conoscere, che non può capire, perchè in natura non esistono "protocolli".
Quella non era vita degna di essere vissuta, ma la morte di un essere vivente è sempre morte, soprattutto viene imposta a un essere vivente ignaro e incapace di comprenderla.
Ma non di sentirla, e di soffrirne atrocemente.
Quindi parlare di "staccare la spina", di "farla finita" non può lasciare leggera e pulita alcuna coscienza.
Spenta quella vita, ci rimangono due "vulnus":
1. La sentenza che ha consentito l'avvio del "protocollo" è motivata dalla presunta volontà della paziente. Questa volontà è stata provata da prove della personalità di Eluana «caratterizzata da un forte senso d'indipendenza, intolleranza delle regole e degli schemi, amante della libertà e della vita dinamica, molto ferma nelle sue convinzioni ». Dunque si proceda pure alla sua eliminazione. Mi sembra appropriato il commento di un giurista di vaglia, Lorenzo D'Avack, sull'Avvenire di giovedì: «Giovani liberi, tendenzialmente anticonformisti, un poco anarchici, dinamici, attivi, con qualche entusiasmo per lo sport, diventano così per la Corte i soggetti ideali per un presunto dissenso, ora per allora, verso terapie di sostegno vitale » - Ernesto Galli della Loggia, Corriere di Sabato 7 Febbraio
2. Da questa terribile vicenda, lo spirito italico è riuscito addirittura a produrre un conflitto istitituzionale come non si vedeva dai tempi della Presidenza Gronchi o Leone. La colpa è quasi interamente del potere Legislativo, leggi Parlamento, che da dieci mesi a questa parte nel nostro Paese non esiste più.
Ovviamente in precedenza ha peccato di miopia e disinteresse, ma certamente nell'ultimo periodo nel quale il caso è esploso in tutta la sua potenza mediatica, il silenzio di palazzo Montecitorio e Madama è stato assordante.
Forse peggio degli interventi di qualche politico che d'un tratto s'è innalzato a paladino della vita e della morale cristiana.
Può una morte servire a qualcosa?
L'Altra Stanza spera che in questo caso possa essere così.
E così ancora una volta il destino o il caso hanno avuto la meglio sulle piccole miserie umane.
S'è spenta, s'è dissolta quella nebbia che l'ha tenuta bloccata in uno stato che vita non è, e che per fortuna l'ha protetta dal fango e dalla vergogna di questi ultimi mesi.
Adesso saprà di aver fregato un paese intero, con i suoi ignoranti e svergognati politici, con il suo Parlamento e i suoi palazzacci.
Di aver spiazzato una grande opinione pubblica, che forse grazie a lei ha riscoperto qualche piccola scintilla di civismo e responsabilità.
Ma non è riuscita a lasciarci senza parole e in silenzio.
Prima di scoprirlo, pensavo al dolore che si stava lentamente impossessando di quel corpo, della reazione naturale e irrefrenabile che ogni piccola cellula attiva davanti all'arrivo finale della morte.
Perchè nonostante tutto, quel corpo si sarà ribellato a un "protocollo" che non può conoscere, che non può capire, perchè in natura non esistono "protocolli".
Quella non era vita degna di essere vissuta, ma la morte di un essere vivente è sempre morte, soprattutto viene imposta a un essere vivente ignaro e incapace di comprenderla.
Ma non di sentirla, e di soffrirne atrocemente.
Quindi parlare di "staccare la spina", di "farla finita" non può lasciare leggera e pulita alcuna coscienza.
Spenta quella vita, ci rimangono due "vulnus":
1. La sentenza che ha consentito l'avvio del "protocollo" è motivata dalla presunta volontà della paziente. Questa volontà è stata provata da prove della personalità di Eluana «caratterizzata da un forte senso d'indipendenza, intolleranza delle regole e degli schemi, amante della libertà e della vita dinamica, molto ferma nelle sue convinzioni ». Dunque si proceda pure alla sua eliminazione. Mi sembra appropriato il commento di un giurista di vaglia, Lorenzo D'Avack, sull'Avvenire di giovedì: «Giovani liberi, tendenzialmente anticonformisti, un poco anarchici, dinamici, attivi, con qualche entusiasmo per lo sport, diventano così per la Corte i soggetti ideali per un presunto dissenso, ora per allora, verso terapie di sostegno vitale » - Ernesto Galli della Loggia, Corriere di Sabato 7 Febbraio
2. Da questa terribile vicenda, lo spirito italico è riuscito addirittura a produrre un conflitto istitituzionale come non si vedeva dai tempi della Presidenza Gronchi o Leone. La colpa è quasi interamente del potere Legislativo, leggi Parlamento, che da dieci mesi a questa parte nel nostro Paese non esiste più.
Ovviamente in precedenza ha peccato di miopia e disinteresse, ma certamente nell'ultimo periodo nel quale il caso è esploso in tutta la sua potenza mediatica, il silenzio di palazzo Montecitorio e Madama è stato assordante.
Forse peggio degli interventi di qualche politico che d'un tratto s'è innalzato a paladino della vita e della morale cristiana.
Può una morte servire a qualcosa?
L'Altra Stanza spera che in questo caso possa essere così.
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venerdì, febbraio 06, 2009
|Le Pays du Cynisme Roi|#3|
|Governabilità|
: come forma all'interno di tutto il Vocabolario della Crusca non compare.
Non ci prenda in giro Berlusconi.
La smetta di pensare ai suoi concittadini come un popolo di lemuri e iene.
Se avesse voluto legiferare sul caso Englaro, avrebbe potuto sfruttare questi primi dieci, lunghissimi, logoranti mesi.
Secondariamente, visto che la linea di bloccare ogni possibilità di interruzione di cure, e quindi di eutanasia è rifiutata dal nostro intero governo, dalla maggioranza del Parlamento e quindi dalla maggioranza degli Italiani rappresentati dal questo Parlamento, abbiano Parlamento e governo il coraggio di legiferare di conseguenza:
vietino con una legge ordinaria l'interruzione di cura, cancellino il concetto di accanimento terapeutico. Mettano nero su bianco le decisioni del nostro Paese su un tema che non può più essere ignorato.
Ovviamente dovrebbero vietare anche le "trasferte della morte" verso Svizzera e Olanda: è concepibile che i cittadini con disponibilità economica possano eludere alle leggi del loro stato, mentre invece chi soldi non ne ha a sufficienza no?
Chi vuole porre fine alla non-vita della Englaro, chi vuole la possibilità di ottenere una morte dignitosa viene tacciato come omicida, o seguace dell'eugenetica nazista, mentre invece chi vuole negare questa possibilità come difensore della vita.
Come al solito il Paese ha deciso che le libertà e i diritti civili delle minoranze non hanno alcuna importanza davanti al pensiero unico uniformato, davanti alla Vox Populi.
: come forma all'interno di tutto il Vocabolario della Crusca non compare.
Non ci prenda in giro Berlusconi.
La smetta di pensare ai suoi concittadini come un popolo di lemuri e iene.
Se avesse voluto legiferare sul caso Englaro, avrebbe potuto sfruttare questi primi dieci, lunghissimi, logoranti mesi.
Secondariamente, visto che la linea di bloccare ogni possibilità di interruzione di cure, e quindi di eutanasia è rifiutata dal nostro intero governo, dalla maggioranza del Parlamento e quindi dalla maggioranza degli Italiani rappresentati dal questo Parlamento, abbiano Parlamento e governo il coraggio di legiferare di conseguenza:
vietino con una legge ordinaria l'interruzione di cura, cancellino il concetto di accanimento terapeutico. Mettano nero su bianco le decisioni del nostro Paese su un tema che non può più essere ignorato.
Ovviamente dovrebbero vietare anche le "trasferte della morte" verso Svizzera e Olanda: è concepibile che i cittadini con disponibilità economica possano eludere alle leggi del loro stato, mentre invece chi soldi non ne ha a sufficienza no?
Chi vuole porre fine alla non-vita della Englaro, chi vuole la possibilità di ottenere una morte dignitosa viene tacciato come omicida, o seguace dell'eugenetica nazista, mentre invece chi vuole negare questa possibilità come difensore della vita.
Come al solito il Paese ha deciso che le libertà e i diritti civili delle minoranze non hanno alcuna importanza davanti al pensiero unico uniformato, davanti alla Vox Populi.
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martedì, febbraio 03, 2009
|Désir|
|Je suis le vent...|
Seul, je vais sans bout
Pour où?
Pourquoi?
Je suis le...
Vento.
Ecco la risposta.
A sollevare la nebbia.
A cacciare le nuvole.
A far volare i nostri pensieri.
Ad accarezzare i nostri respiri.
A sussurrarci lontane storie.
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