mercoledì, novembre 05, 2008

|Thank you|

|4th November|
|Oggi sorridevo|

E' indubitabile che Dio in verità non esista.
Chiaramente, ogni religione, ogni divinità rivelata o meno è semplicemente un'invenzione umana.
Del resto non c'è nessuna ragione necessaria e sufficiente che possa spiegare perchè io nato in Italia debba essere figlio dell'unico Dio giusto, mentre chi è nato a Teheran, a New Dheli o a Tokio invece sia figlio di una cultura che da millenni ha semplicemente sbagliato.
E dichiarare che in fondo tutti gli Dei, tutte le religioni sono la stessa cosa, denota semplicemente un'assoluta ignoranza di quelli che sono i substrati culturali che fondano le diversissime società che vivono e si sviluppano nei diversi angoli del globo.

Ma ciò non è tutto male.
Questo ci porta a una meravigliosa conclusione.
Essendo tutte le religioni invenzioni umane, tutto quello che predicano e affermano, è anch'esso "materia umana", è anch'esso insito in noi, parte fondamentale del nostro essere, chiunque noi siamo, di qualsiase civiltà siamo esponenti.
Così allo stesso tempo l'amore, la pietà, il sacrificio, l'umiltà, la misericordia, come l'odio, la forza, la sopraffazione sono aspetti puri e semplici di quella vita che ci pervade tutti.
Abbiamo dentro di noi sia la forza per il progresso e il bene, sia l'attrazione verso la distruzione e il male.
E questo ci rende completi e meravigliosi.
Del resto non siamo animali spersi nel tetro bosco di passioni incontrollate.
Abbiamo una guida, una mappa, uno strumento con cui orientarci, con cui capire è discernere il bene dal male.
E' quella Ragione, termine abusato sia per denigrare che per esaltare la natura umana, quell Ragione dalla quale sono nati documenti, pezzi di carta su cui è impressa, quasi scolpita tutta la grandezza e la forza delle nostre piccole mortalità.
La Dichiarazione dei diritti universali dell'uomo, le Costituzioni, che insieme a tanto altro ancora formano un concerto di pergamene che come la Nona Sinfonia di Beethoven ci ricorda che la speranza in un futuro migliore non può morire.

Nella Carta Costituzionale degli Stati Uniti d'America, la ricerca della Felicità è considerata uno dei diritti fondamentali dell'Uomo. Non l'ottenimento, lo sfruttamento o l'imposizione di una felicità, ma la possibilità di ricercala. Questo accadeva alla fine del XVIII secolo.
Ieri gli americani ci hanno ricordato che nelle Democrazie, la ricerca della Felicità, del progresso, del bene è in mano di tutti i cittadini, che insieme, con impegno, dedizione, ma anche speranza, desideri, magari illusioni possono lottare insieme per trovare quella Felicità che a me piace immaginare nel fondo di un piccolo vaso di Pandora, nascosto in una grotta dimenticata da millenni.

Ps
Nell'ordine, LAltraStanza:
- è comunque convinta che l'anima sia immortale
- ha deciso di abbonarsi a L'Unità. Addio Corriere, W Concita
- ha trovato il giusto rosso in CMYK. Ma poi l'ha perso
- vuole comprare questo tavolo!

1 commento:

Henry ha detto...

concordo su tutto.
anche sul tavolo! :)