mercoledì, dicembre 10, 2008

|Le Pays du Cynisme Roi|

|Biennale Architettura|008|
|Ci servono Maestri, ci servono Santi|
Come un diesel onesto e brontolone, dopo aver girato un pò oltre il limite, la velocità si abbassa e si riprende un pò di respiro, benchè le cose da fare invece di diminuire aumentino.
Inerzia, spinti dagli eventi, poca forza per governarli...

C'è irrequietezza:
l'Arte è prosperata per secoli grazie alla Tecnica (Tecné: Arte in greco, con un significato molto ampio).
La Tecné ha permesso le Piramidi, il Pantheon, gli affresci di Bisanzio, la pittura a olio fiamminga, i bronzi di Donatello e i marmi di Michelangelo.
L'acciaio per l'architettura, la fotografia per le arti visive, la registrazione dei suoni per la musica.
Una cosa che ha sempre unito il percorso comune tra Arte e Tecné, che ha lasciato tracce numerosissime nella storia umana, è stato lo studio, la riflessione e la ricerca.
Dietro ogni nuovo risultato c'era un costrutto culturale, una tensione, uno sforzo, un ragionamento, un assorbimento di saperi pratici che andavano ad alimentare le riflessioni teoriche, creando un ciclo inarrestabile di apprendimento: riassumendo Mente e Mani.
Oggi la digitalizzazione della Tecné, divenuta ormai Tecnologia, ha reso tutto ciò inutile.
Per fare fotografia non è più necessario conoscere le regole di composizione dell'immagine, del colore, della forma: chiunque può fare "belle" foto con la propria piccola digitale.
Ma dietro a queste foto non c'è nulla, forse un vago intento autocelebrativo ed egocentrico...
Così si perde allo stesso tempo la capacità di giudizio e critica su un elaborato umano:
tutto diventa fantastico, tutto diventa geniale, tutto diventa celebre.
Tutto diventa una questione di public relations.

E da qui si arriva Damien Hirst.
Abbiamo le mucche sotto formaldeide, abbiamo perso l'Arte.

On Air: Divine - Sebastian Tellier


3 commenti:

Padda ha detto...

cioè, tu vuoi dirmi che quella povera mucca è (era) una mucca viva e vegeta?
poveretta, che brutta fine: a 'sto punto meglio finire in un hamburger di McDonald's! XD

Comunque mi pare che l'impagliamento fosse già pratica diffusa da diversi anni... perchè allora non è considerata arte la mitica e meravigliosa testa d'alce appesa in tutte le migliori baite ammericane? :-)

Anonimo ha detto...

consiglio la lettura di Walter Benjamin - L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica - Einaudi, Torino 2000. Ma forse l'hai già letto, visto il contenuto del tuo post

E. ha detto...

no mi manca :)
lo aggiungerò nella Lista dei Desideri di Anobii