lunedì, dicembre 01, 2008
|Sabbia secca|
Come sabbia su una lastra di vetro, tutto ciò mi irrita, mi corrode, mi sfregia.
Mi si sta rigando l'anima.
E si sa, il satinato sta bene solo con il mogano.
E io di tocchi di legno a livello emozionale e fisico ne ho già collezionati troppi nell'armadio.
Io ti chiedo e tu scappi.
Tu sorridi e io abbasso gli occhi.
Questa calma appartente, questa bufera dentro sento che piano piano mi prosciugherà.
La neve mi gela,
La pioggia mi bagna,
I tramonti appassiscono,
I petali cadono,
L'aria incontaminata non arriva più ai miei polmoni
I sorrisi e gli abbracci sono forse solo un ricordo.
Tutto rallenta, verso una pace silenziosa,
che altro non è che la fine di tutto.
Insomma, questa vita fiacca, stabile, rettilinea mi sta uccidendo.
Una volta avevo paura delle curve,
e ho imparato a evitarle.
Poi ho sentito il bisogno del vento e dei precipizi,
e ho imparato a farne a meno.
Ora sto imparando a fare meno di troppe cose,
rinchiuso in una foresta bloccata in un eterno autunno...
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3 commenti:
non passavo di qua da un sacco di tempo e ora me ne domando il perché: menti intelligenti come la tua andrebbero consultate tutti i giorni
ps: anch'io adoro Concita De Gregorio
Lise ti chiedo scusa perchè anche io da un pò non ti visito più!
in ufficio son diventati molto stressanti...
prometto di rimediare ;)
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