mercoledì, gennaio 07, 2009

|Le Pays du Cynisme Roi|#2|

|Neve|
|No No No|


Riemergere da metri di neve e giorni di paciosa accidia è sempre problematico.
Ovviamente non nel senso che possono intenderlo Studio Aperto, o la Eat Parade del TG2.
No, non è una tragedia per il fisico o la pancia, quelle sono sempre al top nell'Altra Stanza, è una catastrofe per il nostro povero Intelletto.
Due settimane lontano dal tran tran catastrofistico, dal chiacchiericcio metropolitano insulso, dalla più abbietta ignoranza e mistificazione della realtà ci hanno purificato.
E tutto ciò ha reso ancora più drammatico il ritorno, per cui pura la neve surrealista nera di Milano ha messo lo zampino.

La nuova guerra in Terra Santa tra Israele e Hezbollah nella Striscia di Gaza.
E' indubbio che Israele abbia tutte le ragioni a mobilitarsi contro il continuo bombardamento del suo territorio da parte di quelli che sono semplicemente terroristi. Ma da qui a perseverare in una guerra che non porterà mai a nessuna definitiva soluzione (vedi Libano 2006) ma che al contrario distrugge quelle effimere speranze di pace che potevano essere ancora alimentate, riavviando la diabolica spirale che da violenza porta nuova violenza, bè ciò è inaccettabile.
Come è inaccettabile la situazione diplomatica europea a riguardo: Sarkozy, ormai ex Presidente del Consiglio Europeo, ha ovviamente esagerato contro Israele, Angela Merkel ha esagerato dal versante opposto, Brown non s'è speso molto nel dibattito, e la nuova Presidenza Ceca è riuscita ad peggiorare la situazione con dichiarazioni tanto temerarie e coraggiose pro Israele, quanto assolutamente inutili per l'unico obiettivo che ci si dovrebbe porre: la Pace.
Israele non è un paese di generali assassini, è un paese stanco e impaurito, ma pronto a difendersi con le unghie e con i denti contro i suoi, troppi, nemici.
La pace si fa insieme, non incitando alla lotta suicida i due contendenti.
Sopra questo sfacelo totale, emerge ovviamente la diplomazia italiana: molto abbronzata, con ottime tutte da sci e bellissimi chalet.

Cannavaro, campione del mondo, capitano della Nazionale Italiana, attuale giocatore nel Real Madrid (questa l'ho sparata, ma come avrete ben capito, all'Altra Stanza interessa poco di Cannavaro & Soci, se non come esempi dello Zeitgeist che regna sulla nostra moribonda Repubblica) ha reputato utile renderci partecipi della sua opinione sul film Gomorra.
Con la sola capacità dialettica che definirei del "volemose bbene" di cui ormai i calciatori sono i migliori maestri nella nostra moribonda Repubblica, ha dichiarato che ovvio sarebbe molto felice che il film di Garrone vincesse agli Oscar, ma che sicuramente non è un film che fa bene all'immagine della nostra moribonda Repubblica. Cannavaro ci ha svelato che negli spogliatoi i giocatori non si prendono in giro riguardo alle dimensioni del pene, ma preferiscono divertirsi affibbiandosi simpatici attributi: quindi tra un "negro di merda", "frocio sudamericano", e chissà che altro, al povero Cannavaro è toccato "italiano mafioso". Credo che il "...di merda" sia stato censurato direttamente dall'intervistato.
Ora, l'unica motivazione non eccessivamente delirante con cui qualcuno ha giustificato la sortita del campione c'è stato il fatto che il suddetto film rovinerebbe il turismo.
Di delirante ci sono due cose in verità: primo che l'Italia si preoccupi e prenda sul serio quello che esprime non un magistrato dell'antimafia, o un politico alle prese con una difficile gestione, o un imprenditore ribelle al pizzo, ma bensì l'opinione di una persona che prima di parlare dovrebbe pensare meglio a che cos'è la mafia, cioè una malata e deviata organizzazione della società dove il più forte prevale e controlla il più debole tramite minacce, violenze, ma anche ricattatoria protezione: chiave di volta di tutto ciò è l'omertà, cioè il silenzio, il chiudere gli occhi davanti alle più abbiette, ingiuste e maledette azioni. Cioè esattamente quello che predica Cannavaro: caro Capitano la Mafia si vince parlandone, tutti i giorni, guardandola in faccia e sfidandola senza paura, non da soli ovviamente, ma tutti insieme, per farle capire che non può, non deve vincere, non può sopravvivere per sempre.
Secondo aspetto delirante, è la faccia tosta del Capitano: come può dire una cosa del genere pensando a quello che la mafia fa ogni giorno nella sua amata città? Come può così facilmente chiudere le ante di quell'armadio che tra gli altri orrori nasconde i cadaveri dei ragazzini uccisi "per sbaglio" dai sicari della camorra, le ossa dei magistrati e poliziotti e politici morti per combatterla nonostante tutto, il ricordo delle vittime sciolte nell'acido o annegate nel cemento armato?
L'unica cosa che si può dedurre da questa intervista è che no, non ci sbagliavamo affatto, i calciatori sono veramente ignoranti. E l'epiteto di mafioso, Cannavaro un pò se lo merita.

Alitalia è salva, viva Alitalia.
Certo che è salva. Salva lei e Colaninno&Co. veri eroi.
Eroi che entro quest'anno saranno ancora più ricchi, visto che presto venderanno tutto ad AirFrance.
Così alla nostra moribonda Repubblica resterà la famigerata "bad company", 5.000 dipendenti e tutti i debiti della vecchia azienda, AirFrance metterà le mani su Fiumicino, mentre Malpensa morirà. Esattamente quello che sarebbe successo se nel 2007 Prodi avesse venduto il baraccone a Spinetta. Peccato che il quel modo per lo meno la nostra moribonda Repubblica qualcosina lo avrebbe guadagnato.
Regista di questa patetica commedia: Berlusconi, ovviamente.
Che ha salvato Alitalia, facendola pagare tutta a noi. Garantendoci gli stessi disagi.
Ovviamente se chiedete qualcosa di questa questione a un elettore del Silvio Nazionale, di sicuro non ne saprà nulla, al massimo darà la colpa a sindacati, piloti, e a quel marrano di Prodi.
Le bugie sono una dolce droga, peccato non siano tutti tossicomani come noi.

Mercoledì 07 Gennaio, Milano paralizzata da una clamorosa nevicata di 40cm.
La Moratti sconsolata dichiara di non poter farci nulla, diamine a lei avevano assicurato 20cm, 40 sono veramente troppi! Non vanno giù manco con un pò di sale. Ah ops, quello lo abbiamo dato a chissà chi, quando ce lo hanno chiesto chissà quando.
L'Altra Stanza sospetta che la malefica regina di Milano lo abbia utilizzato per condire le pietanze della strabiliante cena a Palazzo Marino per l'inaugurazione della stagione alla Scala.
Accidenti, aveva pure lasciato il biglietto alla filippina con la raccomandazione di comprarlo sto benedetto sale, prima di partire per Cortina (la Moratti, non la filippina)!
Si sa, al giorno d'oggi è così difficile trovare personale competente...

Sogno un paese che dimentichi lo sdegno, ma ritrovi la dignità.

3 commenti:

NON ABBIAMO ABBASTANZA SOGNI PER ARRIVARE A FINE MESE ha detto...

Bella fratè!
Quanto ce rode er culo!!!

Ale, meglio, Mr.Ztona.

E. ha detto...

ahahah COR FIATONE RULEZZZZZ!
XD

Padda ha detto...

uhuh, post bello lungo a non per questo banale. tutt'altro.

dirò qualcosina su come la penso, sperando di non cadere in tragiche banalità, e sperando anche di fare cosa gradita.

La guerra in Terra Santa.
Beh, non c'è molto da aggiungere a ciò che hai scritto tu, che sottoscrivo in pieno. L'unica cosa su cui continuo a scervellarmi è perché gli interessi politici individuali debbano sempre prevalicare quelli della collettività. E perchè in vita certe persone credano sia necessario possedere, intimare, essere ricchi, essere forti. Temo che finché esisterà questo radicato istinto (dis)umano eisteranno conflitti come questi. Che siano in Terra Santa, in Librano, nei balcani o chissà dove altro.
Dobbiamo batterci affinché certe situazioni non si dimentichino, o meglio affinché non si pensi che non riguardano noi stessi in primo luogo. I conflitti ideologici sono un triste patrimonio dell'intera umanità, e come tali vanno considerati e ricordati.

Cannavaro.
Certe volte mi chiedo perché i calciatori non parlino solo di calcio. Nulla contro Cannavaro, per carità, che rispetto come campione e come atleta. Però, dico io, non si può pretendere di banalizzare una pellicola come Gomorra e soprattutto una situazione come quella camorristica italiano con un idiotissimo "a Napoli non sono tutti così", o "la gente penserà male dell'Italia". Mi pare che sia come sparare sulla croce rossa. Che la camorra, o la mafia, o comunque la si voglia chiamare sia un problema serio e reale non credo sia necessità di un film farcelo capire. E' sua necessità però ricordarcelo costantemente, mostrando come non debba essere la criminalità a vincere, quanto piuttosto le sue vittime. Gomorra è un capolavoro, punto, proprio perché mostra con crudeltà e senza filtri quello che troppo spesso si pensa sia una cronaca lontana e a noi estranea. E' un capolavoro perché entra con autocritica nelle magagne italiane, smascherando visivamente quella cultura popolare che non è solo radicata nelle famiglie mafiose, ma troppo spesso anche nei comuni cittadini italiani. In coloro i quali, cresciuti in mezzo a questo regime criminale, si sentono legittimati non a combatterlo, ma a soccombervi abbracciandone la causa in nome di un erroneo istinto di sopravvivenza. Mi pare sia stata la moglie di Falcone a dire che "il miglior modo per combattere la mafia è continuare a parlarne". Sacrosanto. Nascondersi dietro alla favoletta del "non sono tutti così" non serve a nulla. Perché sì, è vero, non sono tutti cosi. Ma per centinaia che non lo sono, esistono migliaia che ancora lo sono. E' per queste persone, per coloro i quali fanno del male e anche per coloro che non sanno di farlo, che bisogna ricordare quanto male stia l'Italia.

Alitalia.
Beh, su questo non posso parlare. Io sono uno di quelli che ha votato Berlusconi, e ti dirò ci ho creduto veramente al fatto che potesse salvare Alitalia. E continuo a crederci, anche se concordo con te sul fatto che questa svendita ai francesi non sia del tutto incoraggiante.
Vorrei dire: aspettiamo e vediamo. Anche se mi rendo conto dei limiti di questa affermazione. Sarò in ogni caso pronto a dire: ok, ho sbagliato a fidarmi di questo governo.

La Moratti.
Questa donna mi piace sempre meno. E dire che all'inizio, prima della sua candidatura a sindaco, non mi dispiaceva.
Ora, invece, mi pare non abbia più coerenza, mi sembra si muova più sui binari del prestigio personale che su quelli del prestigio cittadino. Non so, a volte sento dichiarazioni assolutamente ridicole, quella del sale ne è un esempio.
Carina, comunque, la battuta sul sale :-)


Concluderò parafrasando un noto film del passato: Non ci resta che piangere.
Solo che poi, com'è noto, sul latte versato è sempre meglio evitare.