mercoledì, ottobre 10, 2007

[Ribelli e rigattieri]

[Sconcerto]

Vi inviterei a leggere qui (click-click).
Leggete, vi prenderà cinque minuti.
Bè un quarto d'ora se come me, con un'inequivocabile espressione di disappunto sul viso, proverete a capire se è vero, se è uno scherzo, se è un'amabile esercizio di satira di costume e società.
Sarò uno snob, ma quando c'è da pensare, ragionare su argomenti seri e importanti, sono convinto che la capacità di analisi non dico razionale, ma almeno realistica della realtà sia uno strumento assolutamente necessario. E che anche la conoscenza della propria lingua e di un sensato modo di esprimersi abbiano la loro fondamentale importanza.
Una volta, forse è un'immagine un pò romantica, penso che anche il più incolto dei rivoluzionari, di quei bottegai che salivano sulle barricate di Milano, Parigi, Berlino e Vienna per far saltare troni e altari, avesse la capacità e la forza di esprimersi nel migliore dei modi, magari anche solo per scena, per bella figura.
Ora la civiltà dei consumi di massa, di certi mass media, di certi strumenti di intrattenimento è arrivata a scardinare il più elementare e fondamentale mezzo di comunicazione: la scrittura.
Non so, questo mi fa un pò rabbrividire, in un mondo senza analfabetismo, della libera informazione, della scienza e della tecnica.
C'è un meccanismo contorto che rema contro il roseo e prospero futuro di cui qualcuno tanto magnificamente parlava qualche tempo fa.
O forse aveva già ragione Leopardi con le sue magnifiche sorti e progressive.
C'è un sottobosco di controcultura, o forse di vera cultura, cultura di popolo che nessuno si impegna veramente ad analizzare, e anche quando salta fuori, esce da ghetti e periferie nessuno riesce veramente a cogliere e a comprendere.
Lo rileggo ancora una volta...
Quanto vorrei fosse un gustoso e cinico scherzo...

Tornado alle cazzate di gossip, torna l'autunno, torna l'inquitudine.
Progetti che ti stanno davanti come catene alpine da scalare, proposte troppo indecenti e serie per te che ti senti ancora uno studentello da liceo, che se potesse fare qualcosa per il mondo lo farebbe gratis, giusto per farsi intitolare qualche museo o qualche auditorium, mentre si incazza per il prezzo degli affitti nella città grande e grigia e si consola pensando che forse per trovare il meglio basta cambiare lingua, basta cambiare cielo e aria, basta cercare una nuova città, magari un pò più grande e magari un pò meno grigia.

Ricordo che il 14 si vota per le primarie del PD.
Votate la Bindi!

O cazzo....voglio tornare a Parigi...

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