giovedì, aprile 24, 2008

[Il Mondo Nuovo[#14]

[Perchè un italiano di oggi non può non essere schizzato]

Breve premessa storica:
Nell'immediato dopoguerra, contro il vento del nord, contro le purghe democratiche e i facili e verbali giustizialismi, nacque il qualunquismo, che molti bollarono subito come movimento neo-fascista, e forse lo era, ma semplicemente esprimeva il malessere di molti cittadini che fino a pochi anni prima vedevano un paese prostrato a un Partito e al suo Capo, e ora lo vedevano invaso e controllato da sconosciuti redivivi, pronti a tacciare chiunque di collaborativismo e quant'altro.

Nell'Italia di oggi, a intervalli tremendamente regolari, balzano nei primi titoli delle cronache i seguenti argomenti:
-le pensioni d'oro dei politici
-gli stipendi d'oro dei dirigenti statali
-gli scandali di corruzione
-gli sprechi burocratici etc
-gli stupri
-le morti bianche
Dunque io capisco che sono fatti terribili e vergognosi, ma dopo che ogni giorno senti pianti e strepiti per l'ennesimo morto sul lavoro, ti chiedi: "Ma per sessanta anni di Repubblica non è mia morto nessuno sul lavoro?!"
E sorge spontanea l'affermazione:
Ma che cazzo me ne frega????
Questo è qualunquismo: esseri rotto le palle di indignarsi per cose che accadono da sempre e che sempre accadranno e non cambieranno mai.
Sì sono qualunquista!

5 commenti:

Padda ha detto...

I giornalisti si attaccherebbero ad ogni cosa pur di riempire la mezzoretta di tg o le 60 pagine di quotidiano.
Ma al popolo non serve guardare il tg o leggere il quotidiano per sapere certe cose: il popolo è più furbo di quanto si pensi.
Per esempio, io so che a Milano c'è uno stupro al giorno anche senza che me lo dica la televisione. E analogamente so che i politici rubano i soldi o che sul lavoro si può morire (soprattutto se di lavoro non fai l'impiegato).
Grande scoop: si può morire persino asciugandosi i capelli con il phon la mattina, soprattutto se non si sono tolti i piedi dalla vasca da bagno piena d'acqua.
Sarà qualunquismo, ma per me è più un dato di fatto. :-)

jacko83 ha detto...

i giornalisti caro padda...
Tu sai cosa vuol dire vedere il corpo di un operaio che prende 1150 euro al mese steso a terra esanime? Cosa vuol dire la faccia del capocantiere, del compagno che fino ad un minuto prima era con lui ed invece ora è a spiegare cosa è successo ai tecnici dello Spisal? ( ammesso che tu sappia cosa sia lo spisal) .
Al popolo, come lo chiami tu, che sembra un modo per dire a quelle povere teste pensanti in modo ridotto serve sapere cosa succede, proprio per non dimenticare, anche se si ripetono le stesse cose. Le guerre ci sono e ci saranno ancora, per questo dobbiamo stare zitti e far finta di nulla, perché tanto sappiamo tutti che prima o poi qualcuno potrà morire? Ma che ragionamento del cazzo.

Non siete qualunquisti, non siete moralisti, siete solo ignoranti, inteso come significato di "persone che ignorano". Quando vedrai un morto a pochi metri da te e qualche suo compagno operaio ti chiederà come è morto, di spiegare un perché, allora in quel momento caro padda, potrai fare il qualunquista, per il resto, non dimenticare, non fa male e non ha una controavvertenza medica.

E. ha detto...

jacko sarei una persona migliore se piangessi e strepitassi per queste cose?
e credi che quelli che lo fanno la mattina dopo se lo ricordano pure?

sono tragedie che coinvolgono la famiglia e una stretta cerchia, le istituzioni e la stampa dovrebbero aiutare a far sì che non si ripetano, non cavalcarle per ottenere la qualifica di "ministro dei lavoratori" o "giornale del popolo".

e non dire che queste noitizie non vengono strumentalizzate in maniera quasi ridicola.
io semplicemente mi rifiuto di farmi condizionare da questa gente.

ps
complimenti la difesa degna da vero iscritto all'albo!

Padda ha detto...

Mi pongo in una situazione intermedia.

Da un lato comprendo le tue ragioni, Giacomo. Capisco perfettamente e rispetto ciò che dici: il vedere certe scene è qualcosa di atroce, orrendo. Così come lo è tacere su certi fatti e certi avvenimenti che vanno resi noti.

D'altro canto, però, concordo con Edo: oggi troppo spesso la notizia diventa caso sensazionale, non per dovere di informazione o di cronaca, ma per puro sfruttamento commerciale di un certo tipo di ragionamento e di una certa opinione pubblica.
Per fare un esempio estremo, ricordo ancora l'11 Settembre 2001, con Fede che al TG4 si ostinava a ricordare di "essere stato il primo a dare la notizia dell'accaduto alle torri gemelle". L'arrivare primo, il far vedere che si è sempre pronti a dare certe notizie, è un atteggiamento che proprio non mi piace. Così come detesto il "dover cavalcare l'onda", trasformando avvenimenti quasi all'ordine del giorno in casi da primo piano.

Non occorre sempre e per forza sfruttare le tragedie. Occorrerebbe invece analizzarle con maggiore chiarezza. E non limitarsi a dare i fatti, semmai indagare e far sapere perchè certi fatti accadono.
E' facile dire "è morto un operaio". Più difficile è dire "perchè è morto quell'operaio?". I giornali non hanno molto interesse ad indagare. Hanno semmai interesse a sbattere la notizia shock in prima pagina.

Ma questo, temo, dipende un po' dal modo di pensare a cui ormai siamo stati abituati. Non c'è più molta coscienza critica. C'è solo il gusto della notizia: le poche righe che dicono cos'è successo, non perchè sia successo.
E il risultato è che troppo spesso si danno notizie sbagliate, non verificate, solo perchè occorre darle prima degli altri.

Il giornalismo è una grande professione. Oggi purtroppo però sembra si sia ridotta ad un mero strumento di narrazione.

E per me la narrazione non serve a molto: ciò che accade, e sempre accadrà, è sotto gli occhi di tutti. Sarebbe bello che si avessero le palle per capire il perchè. Il che non significa diventare tutti investigatori: le baracconate modello "porta a porta" sono ridicole.
Significherebbe solo essere più coscienti di ciò che si scrive o si manda in onda.

Peccato solo che qualunque giornalista provi ad essere un po' differente, venga fatto fuori.

LacrimadiLuna ha detto...

Hai ragione, ormai le solite notizie le sappiamo tutti e non credo che il mondo migliorera'.