[Andate e Ritorni]
Sei pure malato, e meglio di così sto 2008 non te lo immaginavi proprio.
Ma ti spaventa che ormai certe cose ti passino sopra e praticamente scivolino.
Giusto un leggero senso di malessere e insoddisfazione. Prendi in mano la penna ma la mano si rifiuta di lasciare su carta le idee geniali che pensi di partorire.
E' insoddisfazione, e forse anche impotenza.
O invidia?
O gelosia?
Sentimenti per niente onorevoli per situazioni affatto piacevoli.
Frustrazione. E troppe domande veramente scomode, a cui da soli non si possono trovare risposte. Risposte che in verità sarebbero solamente dolorose.
Perchè? E' la domanda peggiore.
Intanto dall'altra parte, nell'altra stanza, nel corridoio opposto la vita passa.
Scintillante, epica, romantica, appassionata. Tutti colori che non sconfiggono questo grigio, lo rendono solo più tragico.
Qua non si scrive più per un pubblico, caso mai ci fosse stato il dubbio, si scrive per dare sfogo a quel grigio che contamina l'anima, che prima l'anestetizza e poi presto la soffocherà.
Perchè? Del resto non è giusto colpevolizzare qualcuno, non è compito loro cercar di capire quell'urlo muto che sale dentro, non aiuterebbe, anche i colori hanno lottato per essere quello che sono.
Loro ora sono, e io?
Io scappo. Scappo dal conciso elenco stilato qua sopra. Perchè scappare permette di non pensare, di arrivare stanchi alla sera e accontentarsi di un letto e dei sogni che ogni tanto possono fare compagnia. Scappare dà l'illusione di aver vinto, o per lo meno di essere sfuggiti a una malefica tenaglia. Ma poi gli aerei tornano, e scopri che quello da cui eri scappato è ancora lì.
E' voler salvarsi entrando in un'altra stanza dopo non essere riusciti ad aprire la porta di emergenza.
Sinnerman - Nina Simone
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