|Grazie Patty!|
Patricia Urquiola è una simpatica sciura quarantenne che sfidando le leggi demografiche delle migrazioni della razza umana, che in questo periodo tracciano correnti che dalla nostra piccola penisola escono e vanno un po' ovunque, è arrivata, quasi novello salmone originario delle Asturie, a Milano, la vera Design Capital, e qua ha fatto fortuna.
Prima ci ha messo sul divano più costoso e desiderato del mondo, poi ha deciso che anche i cestoni in paglia di vienna avevano una loro degna estetica, è quindi voleva ci mettessimo pure lì, infine da instancabile caballeras senza macchia e senza paura, s'è inoltrata nel great trash anni '70 italiano, quello nato dall'incontro-scontro della civiltà della plastica con quella della provincia agricola italiana.
Per intenderci, questa sedia mi catapulta alla mia infanzia, ai paesini del Canavese, alle corti delle cascine di Agliè, Rivarolo e Bosco Nero, dove appunto le cadreghe da giardino con la seduta in cordina di plastica era la regola.
Pomeriggi di pinacola, bicchierini di barbaresco, crostate fatte in casa, aria tiepida e ombre fresche, glicini e lavande.
Uscendo dall'atmosfera romantico-amarcord, questa sedia mi ha veramente sconvolto: già a tre anni ero fondamentalmente convito che quelle cadreghe con il cordino di plastica fossero tremende, soprattutto quando l'anima di ferro dei cordini iniziava ad arrugginire e loro si allentavano.
Ora mi aspetto solo più il re-design dei bicchieri Duralex, quelli appunto in cui nonni e zii bevevano il loro cicchetto pomeridiano.
Insomma, complimenti a Miss Urquiola, che è riuscita a fare grandi cose per il nostro Paese!
Come disse una famosa cantante:
Quoi sert d'etre Edith Piaf, alors?
6 commenti:
Uhuh, quelle cadreghe me le ricordo pure io!!!! E mi ricordo il gusto nel tirare le cordicelle rosse un po' allentate (che poi imho son le stesse corde che vendono al mercato ad euro 3, destinate ad uso stendipanni).
:-)
Ma così per la cronaca, a quanto vendono questo oggettino? E soprattutto: sarà comodo? :-P
Ma piuttosto di spendere non so quante migliaia di euro per una sedia, mi compro due sequoie, me le metto in camera e ci attacco una comoda e rilassante amaca... sicuramente mi darebbe più soddisfazione!
Il tutto senza nulla togliere a M.me Urquiola. :)
eheh erano adorabilmente scomode quelle seggiole! cmq se volete vedere una serie di sedie assolutamente scomode ma di design impressionante (anche se talvolta dubbio) andatevene al Vitra Design Museum in Germania e poi ne riparliamo!!!
Dice la saggezza lombarda che 'del porco non si butta via niente': la Patricia ha fatto suo il motto e ricicla l'ovvio e il semplice per fare economia di pensiero.
ergo sta santa donna dev'essere proprio na grande filosa...
NO: non c'aveva per un c***o voglia di pensare. ;)
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