martedì, febbraio 06, 2007

[Il Bianconiglio]

[Non voglio sposare un uomo solo perchè può mantenermi]

Quella sera il Bianconiglio era immerso tra le scartoffie nel suo studio.
Stava cercando di capire quanto avrebbe ancora dovuto aspettare per la pensione, e sapeva bene che le ortensie del suo piccolo giardino non avrebbero ancora potuto resistere a lungo...
Verso l'una di notte, quando dalla finestra socchiusa entrava solo il canto dei grilli e di qualche vecchio gufo, si ritrovò a pensare a tutti gli anni che erano passati, a quando era stato una giovane lepre.

Il Bianconiglio non era sempre stato così.
Prima di farsi fregare dalla laurea in giurisprudenza, si ricordava ancora quanto fosse diverso da ora.
Il Bianconiglio amava leggere tanti libri, perdere i pomeriggi nel suo piccolo giardino sfogliando saggi storici, trattati filosofici, romanzi, fumetti.
Si ricordava come riusciva a passeggiare tranquillo per Scemopoli, osservando il frenetico dispiegarsi della vita tra quelle vie, del suo respiro quasi schizofrenico, della confusione del sabato pomeriggio, della silenziosa desolazione di ogni sera.

Erano passati tanti anni.
Il Bianconiglio aveva conosciuto tante persone diverse: alcune lo avevano ferito con la loro ipocrisia, altre con la loro falsità. Di molte si era accorto come importasse solo di sè stesse, e di null'altro.
Ben presto le sue passeggiate in città divennero frenetiche come il respiro di quelle strade, e in mezzo alla folla lenta e ambulante sentiva fortissimo il bisogno di correre, di superare, di smarcarsi.
Ben presto non trovò più il tempo per leggere i suoi libri, che lentamente si ammucchiarono nel suo studio, per farsi ricoprire da uno spesso strato di polvere.
Ben presto a quell'ansia di scappare subentrò l'apatia.
Il Bianconiglio continuava a controllare la sua cipolla d'oro, a correre, ad arrabbiarsi, ad adempiere ai suoi doveri, a non leggere i suoi libri, ma dentro di sè crebbe sempre più la rassegnazione.
Rassegnatamente affrontava ogni giorno gli ostacoli che si intromettevano tra lui e la sua metà, sempre così desiderata, pur non ricordandosi neppure quale essa fosse.
Rassegnatamente conosceva nuove persone, vedendo così bene i loro limiti, le loro menzogne, le loro ipocrisie, le loro avidità.
E se pensava, sperava di sbagliarsi, di aver trovato qualcuno di diverso, di speciale, era il Tempo a fargli vedere quanto una prima e cinica impressione potesse avere ragione.
Aveva capito che per capire una persona il più grande errore era quello di fissarla negli occhi.
In essi possiamo vedere solo il riflesso di noi stessi, non il vero animo di chi abbiamo davanti.

Nessuno capiva più perchè il Bianconiglio continuasse a correre, perchè non si fermasse mai ad alcuna parola, perchè avesse smesso di guardare la gente negli occhi.
Nessuno però sapeva che nel suo profondo, il Bianconiglio conservava una piccola scintilla di speranza.
Sperando che non fosse mai troppo tardi per riaccendere quello che era stato tanto tempo fa.

Stasera:
I feel: ansia, domani dentista
I hear: Bianca, Afterhours
I want: forza e coraggio
I will: venerdì LOMO

8 commenti:

aChamp ha detto...

Il bianconiglio non smetterà mai di sperare, poichè un giorno troverà la sua scintilla, e quando si trasformerà in un fuoco, finalmente capirà di non aver sperato invano.

E. ha detto...

e si brucerà la coda.
mi hanno appena cavato a forza il terzo dente del giudizio, sto sovrapponendo strati di sofferenza esponenzialmente
IO AMO L'AULIN

Padda ha detto...

Oddio, il dente del giudizio!
Il mio dentista per fortuna non è un sadico e ha deciso di risparmiarmi la sofferenza, lasciandomeli tutti (tranne uno, a dir la verità, che ha deciso addirittura autonomamente di non scendere ^__^).
Dunque si potrebbe dire che io ho più giudizio, avendo tutti i denti del giudizio? :-)

Anonimo ha detto...

le persone che si hanno davanti danno la possibilità di venire a conoscere se stessi. mai di fianco, sempre di fronte: nei tuoi occhi vedo ciò che tu pensi chi io sia. è il gioco degli specchi, credimi, attraverso l'altro mi riconosco, mi ritrovo. la stanza degli specchi è il luogo di maggiore conoscenza e delirio. una volta che trovi il tuo, di specchio, di "altrui esperienza" hai la sensazione di arrivo. e fanculo tutti i resti infranti di una vita.
approvo soundtrack agnelliana...
scusa passaggio

E. ha detto...

"soundtrack agnelliana"?
i need explanetions...

Anonimo ha detto...

nn sapevo avessi un bolg...molto bello ed interessante come le tue foto!

Anonimo ha detto...

Bianca=Afterhours=Manuel Agnelli, da cui "agnelliana"...passami neologismo...

E. ha detto...

ok ok concesso :D